I filtri solari per bambini

L’Associazione Culturale Pediatri (Acp) raccomanda tutta una serie di regole per esporre i bambini al sole in sicurezza, partendo da un principio importante: il filtro solare non deve essere l’unica arma di difesa dagli effetti dannosi dei raggi Uv.

Il Position Paper firmato da un team di pediatri e dermatologi e pubblicato sull’“European Journal of pediatric dermatology” e sul sito dell’Associazione Culturale Pediatri, ha preso in considerazione le ultime ricerche scientifiche disponibili in fatto di filtri solari. «I filtri solari possono essere chimici o fisici. Ci sono evidenze scientifiche che i filtri chimici attraversano la pelle e passano in circolo» spiega Annamaria Moschetti, pediatra di Acp e prima firmataria della ricerca. «In molti casi hanno azione di interferenza endocrina: un rischio importante, soprattutto durante la vita fetale, nella prima infanzia e in adolescenza, tanto che la Food and Drug Administration americana non ha concesso la definizione di “efficacia e sicurezza” e l’American Academy of Pediatrics suggerisce di evitarli».

I filtri fisici, invece, sono quelli effetto “fantasma” o “calcina”, più sicuri proprio perché restano superficiali, ma poco estetici. Per questo motivo negli ultimi anni sono stati formulati in nanoparticelle, e purtroppo ci sono prove controverse sulla possibilità che questo li abbia resi poco sicuri, perché potrebbero facilmente attraversare la pelle e dare origine a pericoli per la salute umana. Non dimentichiamoci poi che tutti i filtri -specialmente i chimici- possono interferire con gli ecosistemi, danneggiandoli e colpendo così nuovamente la salute umana. Non a caso l’Istituto Superiore di Sanità prescrive (da tempo) l’uso di filtri solari solo quando l’esposizione al sole è “inevitabile”.

Le regole d’oro dei pediatri

  1. Esponiamoci al sole gradualmente, abituando la pelle a sviluppare le proprie difese naturali.
  2. I vestiti sono il sistema più efficace e sicuro per proteggersi dal sole. Al fine di limitare la nostra esposizione e quella dei nostri bambini, copriamoci con indumenti larghi e a trama fitta, possibilmente di colore scuro. Controlliamo la sicurezza solare di un tessuto tenendolo esposto alla luce: se riesci a vedere attraverso, i raggi Uv possono facilmente penetrare nel tessuto e raggiungere la pelle.
  3. È consigliato di non esporsi mai al sole “a pelle nuda”, nel periodo estivo, alle donne incinte e ai minori di 2 anni tra le 10 e le 17. Nelle età successive, le creme solari possono essere usate avendo cura di consultare prima il proprio medico di fiducia e il pediatra.
  4. Cerchiamo e creiamo l’ombra in spiaggia, portando magari una piccola piscina d’acqua sotto l’ombrellone per rendere più sicuro (e piacevole) il gioco dei più piccoli.
  5. Indossiamo un cappello leggero, ma abbastanza ampio da ombreggiare viso e collo e usiamo sempre gli occhiali da sole.
  6. Sono disponibili in commercio indumenti tecnici capaci di filtrare i raggi solari, adatti anche al bagno in acqua, da usare in particolari occasioni.
  7. Se vuoi saperne di più, rivolgiti al tuo medico o al tuo farmacista di fiducia.

Autore

Articoli correlati